Claudio, dimmi, cosa si prova?

Claudio, dimmi, cosa si prova?

Napoli, lunedì notte, maggio che sembra novembre, chiusi dentro l’auto di un amico sfidiamo pioggia, stanchezza, semafori. Gianni Di Marzio telefona all’amico di sempre Ranieri, è più euforico del nuovo re d’Inghilterra, lo riempie di belle parole e poi “adesso ubriacati, ti passo Zazza che parlava bene di te anche nei momenti difficili” – Gianni è uomo di teatro, teatro di vita e di pallone, ne sanno qualcosa i giocatori del Palermo che oggi confessano: “ci ha rivitalizzati”.

Cosa si prova, Claudio, a non uscire più dalla favola? Cosa si prova a passare dall’inferno greco al paradiso Leicester nel giro di pochi mesi? Cosa provi ad avere il mondo in ginocchio da te? Il volto di Claudio da Testaccio, ex Fettina, sta facendo più volte il giro del pianeta perché vincere la Premier col Leicester è come prendersi l’oscar col filmino del matrimonio. Non era mai accaduto in 132 anni, se ne parlerà forever.

Demolite numerose logiche del calcio: esageratamente multietnica la squadra, dal danese Schmeichel all’austriaco Fuchs, dal francese Kanté al giapponese Okazaki, all’argentino Ulloa, all’algerino Mahrez, al tedesco Huth, agli inglesi Vardy, Albrighton, Drinkwater, all’italiano Ranieri; tattica ridotta all’essenziale; lunghe pause nella fase più calda della stagione; l’equilibrio lasciato agli equilibristi, le mediocrità cancellate con l’impegno. Il Leicester ha vinto perché tutti i ruoli sono stati rispettati e perché ognuno riempiva i vuoti dell’altro. Vardy, volto da Full Monty, giocatore dell’anno per la stampa sportiva, la storia da raccontare; Mahrez il gioiello da esibire; Kanté il faticatore da frenare e poi i colossi della difesa, soggetti che se li incontri per strada di notte è meglio che cambi percorso.

Claudio, dimmi: cosa si prova? “Sapevo che un giorno avrei vinto uno scudetto”. Alla faccia dello scudetto!

Leicester, una favola che è speranza

Come decine di migliaia di appassionati italiani non me ne perdo una. E seguirò naturalmente anche le prossime sei partite del Leicester. Perché mi piacciono le grandi favole, le grandi sorprese – storie eccezionali per un mondo che tende ad azzerare molte fantasie.