Ma è un trionfo solo juventino

Il calcio italiano non si deve appropriare del successo della Juve, di questa finale di Champions. Perché la Juve lo rappresenta solo storicamente e territorialmente. Il calcio italiano è quello delle crisi finanziarie accertate e non, degli stadi quasi sempre semivuoti e irrimediabilmente vecchi e scomodi, delle discontinuità, dei fallimenti in corsa, di Tavecchio, Lotito e Macalli. Mentre la Juve ha i bilanci sotto controllo, lo stadio nuovo e quasi sempre pieno, la continuità e si è schierata apertamente contro Tavecchio, Lotito e Macalli.

Il calcio italiano veleggia tra i sessanta e i sessantaquattro punti a tre giornate dalla fine, la Juve a ottanta dopo aver superato i cento.

Bisogna essere onesti e chiari: questo è un successo esclusivamente juventino. Loro. Bisogna riconoscerlo mettendo da parte per un istante – ma solo per un istante – gli incidenti del derby, i cori contro i napoletani (quando la finiranno?) e altre cadute di stile.

Il calcio italiano potrà godere di affermazioni come questa soltanto quando si allineerà, quando ritroverà la competitività perduta, quando farà lavorare il cervello sviluppando idee: non dimentico mai quanto sono stati pagati Barzagli (0), Pogba (0), Pirlo (0), Tevez (9), Llorente (0) e Evra (0).

Il calcio italiano è Fiorentina e Napoli, alle quali va il nostro caldo incoraggiamento.