Cuadrado e Cerci guastatori di Juve e Milan

Uno, Paulo Sousa, fa palleggiare i suoi e li muove con sapienza, da eccellente regista quale era ed è rimasto; l’altro, Mancini, palleggia uomini e schemi ed è il vero fantasista della squadra: in una settimana è passato dall’Inter slava presentata alla Roma (Handanovic, Brozovic, Jovetic, Ljajic e Perisic nella formazione iniziale) a quella “slavata”, almeno in partenza, di Torino (fuori Brozovic, Jovetic, Ljajic e Perisic), dal 4-5-1 al 3-5-2 – e altre ne aveva fatte in precedenza.

Facile apprezzare l’espressione di gioco fiorentina, sciocco disprezzare quella interista buttandola esclusivamente sul culo. Che peraltro ha una scadenza: non dura all’infinito.

Fiorentina e Inter hanno idee, strutture, caratteristiche opposte; il risultato però è lo stesso, almeno per ora: il primato dopo 12 partite, poco meno di un terzo del campionato, la prima con 24 gol segnati e 9 subiti, l’altra con 12 e 7: entrambe hanno migliorato di 10 punti il rendimento dell’ultima stagione; pardòn, la Fiorentina addirittura di 11.

Ci si domanda quale delle due durerà di più: chi saprà reggere la pressione esercitata da Roma e Napoli, le più complete e qualitative. La sensazione è che la Fiorentina stia girando già al massimo, a differenza dell’Inter che, più solida e muscolare, ha margini di miglioramento (penso soltanto a Icardi, a Jovetic, a Kondogbia che a Torino ha dato i primi segnali di crescita). Ma potrebbe essere soltanto una sensazione: Sousa è sorprendentemente bravo e a suo agio in questa Serie A aperta a tanti.

PS. Alla Domenica sportiva l’ho buttata lì: imprevedibili come Cuadrado e Cerci – fanno giocare male o – se preferite – meno bene le loro squadre, hanno tempi di gioco che non si combinano con quelli dei compagni; pur se tecnici e spesso piacevoli alla vista, risultano spesso spiazzanti, hanno movimenti difficili da interpretare. Ai più potrà sembrare strano. Ma domandatelo a Allegri e Mihajlovic.