Punto un Euro2016 sull’Italia

Chi lo vince (l’Euro)? La domanda di sempre, semplice, lieve eppure decisamente fastidiosa poiché portatrice di brutte figure: e allora questa volta la risposta, il pronostico lo articolo in modo diverso.

Se prevalgono la logica e la tradizione, Germania e Spagna le favorite. Anche la tecnica, l’equilibrio complessivo e la solidità portano alla stessa conclusione: qualche dubbio sulla compattezza della difesa di Low; evidente anche l’assenza di un attaccante di livello, in fondo il realizzatore più efficace resta Thomas Muller; la Spagna ha una buona difesa (Ramos il sivigliano è oggi il più forte del mondo), un centrocampo collaudato e di notevole qualità; dubbi sulla consistenza dell’attacco: non sono un fan di Morata, ma ha più peso e incidenza del Torres 2012.

La Francia organizzatrice occupa la terra di mezzo: difensori centrali non proprio all’altezza (assenze di rilievo nel reparto), ma centrocampo forte (Pogba, Kanté, Matuidi) e punte in grande condizione (Griezmann, Payet, Coman).

L’elemento sorpresa (fattore Danimarca e Grecia) può premiare Belgio, Inghilterra e Croazia. Del gruppo di Wilmots sappiamo tutto: Courtois, Nainggolan, Hazard, Dembelé, de Buyne, Carrasco, Mertens, Lukaku, Benteke e Batshuay sono i pezzi pregiati di ogni sessione di mercato; lo stesso si può dire degli inglesi (Brexit, for sure), tra protagonisti di favole (Vardy, in fondo anche Rashford) e sogni talvolta interrotti (Kane, Alli, Barkley, Sterling). Diverso è il discorso che riguarda i croati: centrocampo di primo livello (Brozovic, Modric, Rakitic), attacco in condizione (Mandzukic, Perisic e il talentuoso Pjaca), riserve sulla tenuta.

Tra le possibili sorprese (enormi) figura l’Italia meno qualitativa di sempre: determinazione e coesione i valori del gruppo di Conte al quale mancano i picchi di qualità, ma che rispetto a quello dell’ultimo Mondiale (edizione Prandelli) sembra più omogeneo. L’Italia in finale resta comunque uno straordinario atto di fede.

La finale di nemici

Real-Atletico sono i due poli che si sfiorano senza mai toccarsi; è l’individualità contro la squadra, il governo silente contro l’opposizione urlante, il tecnico contro l’allenatore, la nobiltà contro il popolo, la ricchezza contro il lavoro, l’architetto contro l’architettura

La Juve più europea di sempre

Ci hanno mostrato quattro differenti partite in 210 minuti quando ne dovevano bastare due per sapere chi tra Juve e Bayern è più forte. Proprio per questo oggi si moltiplicano i rimpianti. I tedeschi si sono presi il primo tempo di Torino e il secondo di Monaco, più tutti i supplementari; la Juve è stata superiore nella ripresa a Torino e nella prima ora, davvero straordinaria, stordente, all’Allianz Arena.

Ronaldo e Ibra, destini incrociati

Ronaldo a Parigi, Ibra in America. Già dalla prossima stagione. Non è solo mercato, calcio, fantasia: è politica, finanza e anche altro. Il piano è scattato: i qatarioti – Nasser Al-Khelaïfi e compagnia contante – vogliono, anzi devono rapidamente accreditarsi negli Stati Uniti e hanno pensato di farlo partendo proprio dalla Mls