La Scoppola Italia

Alessandria, Spezia e Carpi ai quarti di coppa Italia. E la Lega che aveva fatto di tutto per evitare che una “piccola” andasse avanti? Come ha giustamente sottolineato Cristiano Gatti sul Corsera, “gli ultimi (spudorati) ritocchi al torneo sono serviti a mettere i deboli in campo esterno contro i grandi, peraltro già avanti nei turni, per non affaticare i vip. Il risultato? Il calcio mignon ridicolizza il maxicalcio… E se facessimo che i poveri non giocano più?”.

E se invece cambiassimo la classe dirigente?, i grandi pensatori?, gli “speculatori” di una legacalcio che andrebbe immediatamente commissariata?

Avete visto quanta poca gente è andata allo stadio tra martedì e mercoledì? E non venitemi a dire che è colpa degli orari o, come ha spiegato Baldissoni della Roma, “delle difficoltà di accesso agli impianti derivati dalle nuove normative sulla sicurezza”: all’Olimpico c’erano 1.500 tifosi spezzini. L’unica verità, la risposta, è che la gente ne ha le tasche piene: lo spettacolo è male organizzato e qualitativamente indegno, impoverito in partenza. Le stesse televisioni che pagano milioni di euro per mostrarcelo, mantenendo l’intero sistema, sono stanche di buttar soldi per degli eventi privi di appeal e non mi sorprenderei se in futuro pretendessero la ridiscussione degli accordi.

Sia chiaro: tifo apertamente per Alessandria, Spezia e Carpi, per chi non si arrende alle evidenze tecniche ed economiche, al fatturato; sostengo un calcio che sputtana i “potenti” evidenziandone le incapacità. Ma lo vorrei molto più lineare, onesto, più al servizio della gente. Un calcio in grado di presentare anche una coppa Italia che non uscisse – come accade da anni – ridicolizzata dal confronto con FA Cup, Copa del Rey, DFB-Pokal.

PS. E non parlatemi di Calais e West Bromwich: siate seri.

Evviva, abbiamo perso!

Il presidente del Coni Malagò ha detto che “lo spostamento del derby Lazio-Roma mina la credibilità del calcio”.

Calcioscommesse in Lega Pro, sorpresa zero

Lo dissi durante una puntata della Domenica sportiva Estate, alcuni anni fa. Avevo raccolto lo sfogo di un giocatore di una squadra campana del quale, peraltro, non ricordo il nome: mi anticipò soltanto che per evitare di perdere il lavoro non sarebbe mai uscito allo scoperto.