Orgoglio e lacrime, un’Italia indimenticabile

E invece no, caro Barzagli, proprio le tue lacrime davanti alla telecamera della Rai, a milioni di appassionati, rendono indimenticabile questo gruppo, questo Europeo e un 7-6 ingiusto: sono arrivate al cuore degli italiani. Le abbiamo trovate così spontanee, le lacrime.

Il pianto del Muro. La sincerità del momento e le tue parole sapevano e sanno di buono: “Nessuno si ricorderà di noi, adesso… fa molto male… stavamo così bene insieme”.

Ci ha sorpreso la tua improvvisa e stordente fragilità. Da un professionista di 35 anni, da un lottatore come te che ha vinto e perso tanto non ci aspettavamo il crollo emotivo. La rabbia, sì, quella rientrava nel copione.

Raramente avevamo sofferto tanto la partita, le partite. Battuti in partenza, già, la Nazionale più povera di sempre, e proprio i limiti della squadra sono stati il propellente per il cuore.

L’impegno, la volontà, l’attenzione con cui l’Italia ha superato la prima fase e gli ottavi ed è addirittura riuscita a ridurre le distanze dai campioni del mondo non potranno essere dimenticati, sono stati una lezione per tutti e un punto di ripartenza per un calcio come il nostro, pieno di difficoltà e espressione di dirigenti incapaci di fare sistema: ognuno pensa per sé.

Conte ci ha regalato una realtà che non contemplava individualità, settori, blocchi: ogni istante, ogni movimento, ogni pensiero era condiviso da tutti; sulle radici più solide e resistenti (Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini) ha costruito un progetto che non ha conosciuto fallimenti, rimpianti. Ma pianti. Lacrime calde e indimenticabili.

Conte ha già vinto

Ma li avete visti gli altri? Hodgson impietrito per tutta la partita, ogni tanto un fuck o una smorfia, molte le assenze

De Biasi e gli eroi di Tirana

E’ stato il Leicester di Ranieri a restituirci il piacere della favola di calcio. Da Crotone ce ne hanno raccontata subito un’altra altrettanto sorprendente, e in fondo ne stiamo vivendo una noi tutti, bellissima per ora, grazie a Conte che adesso desidera sublimarla con la “bolgia azzurra”.

Viva l’italiana!

Abbiamo giocato e vinto all’italiana: ma si può ancora dire?, per caso qualcuno se ne vergogna?, la cosa imbarazza?

Punto un Euro2016 sull’Italia

Chi lo vince (l’Euro)? La domanda di sempre, semplice, lieve eppure decisamente fastidiosa poiché portatrice di brutte figure: e allora questa volta la risposta, il pronostico lo articolo in modo diverso.