Ci ho ripensato, Pogba non lo venderei. Non quest’anno. Me lo terrei stretto, soprattutto dopo aver letto i numeri della Juve, in particolare quei 315 milioni di fatturato che le consentono di avvicinarsi ulteriormente alle grandi d’Europa azzerando o quasi le urgenze finanziarie. Non venderei un centrocampista ventiduenne titolare della nazionale francese seguito da Barcellona (ma come potrebbe prenderlo con il blocco di un anno del mercato in entrata?), Real, Psg e soprattutto Man City, che su Paul lavora da mesi.
L’ultimo Pogba non è stato esaltante – l’infortunio l’ha condizionato – ma la sua crescita è evidente e autorizza aperture tattiche e coperture di tutti i ruoli del centrocampo (basso nel rombo o uno dei due centrali, interno a destra o sinistra, trequartista).
E’ vero che la cessione di Pogba per 80 milioni garantirebbe una sontuosa plusvalenza eppure, non avendo particolari necessità, preferirei cedere Vidal sostituendolo con – che so – Nainggolan, centrocampista che Allegri avrebbe voluto tanto al Milan quanto alla Roma quando fu vicinissimo a quella panchina.
Agnelli ha detto che la finale persa a Berlino non è un punto d’arrivo ma di partenza, e una partenza senza Pogba, né Pirlo, non mi sembrerebbe brillantissima.
Anni fa la Juve di Moggi e Giraudo mollò per 150 miliardi di lire Zidane al Real e con quel denaro rifece la squadra: ma allora in giro c’erano giocatori veri (Buffon, Cannavaro, Nedved) mentre oggi chi ha i pochi buoni non li molla più.
Altro aspetto fondamentale: lo Zidane destinato a Madrid di anni ne aveva 29, non 22.
PS. Detto questo, sospetto che la Juve lo ceda: quando Raiola spinge…